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Le mie prime fotoincisioni

Inviato: lunedì 19 febbraio 2007, 9:36
da Marco Antonelli
Ciao a tutti

Ho cominciato da poco a cimentarmi nella realizzazione di fotoincisioni per ottenere dei particolari per il mio diorama. In particolare, sto cercando di costruire cancelli e finestre.
Le immagini che posto ritraggono l'armamentario che uso per l'incisione vera e propria (bacinella da bucato con riscaldatore per acquari e pompetta di aria per smuovere la mefitica pozione), la lastra appena incisa con ancora il fotoresist, la stessa una volta rimossa la lacca e il particolare di uno degli oblò.

Devo ancora fare mooooolta strada (sarà  la terza o quarta lastrina che provo) ma qualcosa si sta già  vedendo.

Sperando di avervi fatto cosa gradita, vi saluto tutti

ciao

Marco

Inviato: lunedì 19 febbraio 2007, 11:29
da Franco Piccardo
Però! Bravo Marco!
L'più proprio vero che chi vuol fare si ingegna...
Il sommovimento bollifero più per evitare l'agitazione a mano, oppure ci sono dei tempi di reazione molto lunghi?

Inviato: lunedì 19 febbraio 2007, 12:54
da Epoca-III
Ingegnoso! Bravo Marco. Ci potresti dare qualche ragguaglio in più sul procedimento che hai seguito e sugli acidi utilizzati? :?
Beppe

Inviato: lunedì 19 febbraio 2007, 16:10
da Marco Antonelli
Tunque tunque...

il sommovimento pneumatico serve a tenere continuamente in agitazione la soluzione, per evitare che la soluzione esausta si depositi sulla lastra smettendo di lavorare.

Il tempo di incisione, per una lastra da 0,3 mm di spessore con incisione bilaterale più di circa 2 ore-2 ore e mezzo.

Questa soluzione dell'agitamento a bollicine si può trovare su Internet cercando sia in italiano che in inglese "etching" o "brass etching".

Il riscaldatore più ancora più necessario in quanto la soluzione lavora con velocità  accettabili solo da una certa temperatura in su. Il tempo di due ore più relativo ad una temperatura di circa 35 gradi, ma le istruzioni consigliano di operare anche a 45-50 gradi.

Per ciò che riguarda il metodo, ho seguito quello classico: realizzazione di lucido a computer (con Autocad) e stampa presso copisteria.
La lastra in ottone più stata sensibilizzata con il normale fotoresist (in questo caso comprato da Conrad - si chiama Positiv20). Spruzzato da una parte, asciugato una decina di minuti con il fono e quindi spruzzato dall'altra. A seguire, asciugatura con il fono per circa un'ora.
Dopo l'asciugatura, impressione sui due lati e quindi sviluppo in soda caustica (il normale liquido di sviluppo di Conrad - lo trovate sotto la voce "entwickler"). Indi, asciugatura e mascheratura dei bordi con nastro carta.
L'ultima fase più la sopra descritta incisione nella "friggitrice" che vedete.
Alla fine, quando l'incisione più completa, ho buttato la lastrina in un bagno di acqua e bicarbonato per arrestare la corrosione.

L'acido utilizzato più il persolfato (o perossidisolfato) di sodio, reperito, come tutto il resto, da Conrad. Non più aggressivo per le mani, almeno nella concentrazione impiegata, ma più allergenico. Quindi, in ogni caso, guanti.

Non credo di aver fugato tutti i dubbi, anche perchè ci sono mille accorgimenti da mettere in atto al momento della realizzazione pratica. In ogni modo, sono qui a rispondere alle vostre domande.

Punti deboli: come avete visto, la lastra non più perfetta. Il nodo da risolvere più la perfetta impressione e sviluppo del resist. Infatti, questo stronzolo tende a rimanere sulla lastra sotto forma di film quasi invisibile. Pertanto, lo sviluppo deve essere completo e l'impressione non eccessiva da far andare via anche il fotoresist che deve rimanere.

ciaociao

Marco

Inviato: lunedì 19 febbraio 2007, 19:21
da Gianluca Scolari
Complimenti ottimo lavoro, per agitare il liquido e per riscaldare il tutto cosa hai utilizzato??

Inviato: lunedì 19 febbraio 2007, 22:40
da Luca Petruzzo
MA? VAI A LAVORARE!!!...... alle fotoincisioni ovviamente :D :|

il ragazzo si impegna è???

vai vai che facciamo tutti il tifo per tpiù.........

salutoni

Inviato: martedì 20 febbraio 2007, 9:48
da Marco Antonelli
Complimenti ottimo lavoro, per agitare il liquido e per riscaldare il tutto cosa hai utilizzato??
Per agitare il liquido ho usato una pompetta di aria per acquari. Per riscaldarlo una resistenza termostatata da 100W sempre per acquari.

ciao

Marco

Inviato: martedì 20 febbraio 2007, 20:01
da Gianluca Scolari
Grazie per la risposta, quindi materiale neanche troppo costoso, sei un grande...mi ha ifatto venire certe idee...

Ciao e grazie per l'info. :wink:

Inviato: martedì 20 febbraio 2007, 20:06
da Giovanni Ricciardiello
Complimenti Marco,dimmi una cosa,ma il normale acido che si vende nei negozi di elettronica va bene comunque?

Inviato: mercoledì 21 febbraio 2007, 9:37
da Marco Antonelli
quindi materiale neanche troppo costoso
No, il materiale per la bacinella più abbastanza economico:

bacinella da bucato 1,60 €
pompa aria 30 €
riscaldatore 10 € (in offerta, era senza scatola)
tubo flessibile 1 €

Per il resto, ci sono acido, soda, fotoresist

acido conf 2 kg. ca. 20 €
soda caustica ca. 5 €
bomboletta resist 13 € cadauna
+ spese spedizione

A ciò occorre aggiungere la lampada (io ho usato 1 tubo a luce nera) e due vetri per tenere pressati i lucidi contro la lastra di ottone

lampada 20 €
vetri 4 €

Alla fine, direi che ho speso meno che comprare un 636 Roco... Il problema, semmai, più che occorre fare un po' di pratica, soprattutto per stendere il fotoresist e capire i tempi di esposizione e sviluppo. Soprattutto occorre non scoraggiarsi se all'inizio non viene un tubo.

Complimenti Marco,dimmi una cosa,ma il normale acido che si vende nei negozi di elettronica va bene comunque?
Sì, il normale cloruro ferrico va bene lo stesso. Da una parte più molto meno sensibile del persolfato alla temperatura, ma dall'altra non vedi niente durante il processo perchè più nerastro. Inoltre macchia.

ciao

Marco