Grazie per la spiegazione Beppe!sarbe ha scritto:Tutte le montagne e le rocce sono in gesso e risalgono a più di 10 anni fa e non mai ho riscontrato segni di deterioramento.Stefano Cappelletti ha scritto:Complimenti per lo splendido lavoro!! Il mio timore però nell'uso del gesso è per via del fatto che si possa rovinare con l'umidità nel passare degli anni.. paura infondata e solito mito da sfatare?
Il locale è un garage al piano terra collegato all'esterno con un basculante metallico molto spesso aperto perchè di transito anche per entrare in casa e quindi esposto alle variazioni dell'umitidà esterna.
D'altro canto bisogna ricordare che nel passato (dal VI secolo in poi) il gesso era utilizzato su molte suppelletili nelle chiese e/o nelle case patrizie.
E' comunque del tutto evidente che se un manufatto in gesso rimane per molto tempo esposto ad alti tassi di umidità subirà delle alterazioni
come d'altra parte tutti i materiali che la temono.
Plastico Sarbedo - di Beppe Sartori
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Re: Plastico Sarbedo - di Beppe Sartori
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Re: Plastico Sarbedo - di Beppe Sartori
ANzitutto complimenti per il bellissimo lavoro.
Interessanti per me in particolare le case dei ferrovieri. Sono prodotti commerciali o autocostruzioni? puoi darci qualche dettaglio e qualche immagine in più? grazie!
Interessanti per me in particolare le case dei ferrovieri. Sono prodotti commerciali o autocostruzioni? puoi darci qualche dettaglio e qualche immagine in più? grazie!
Enrico Tosco
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Re: Plastico Sarbedo - di Beppe Sartori
Queste case sono della ditta tedesca MKD-Modelle che fornisce manufatti di cartone in kit tagliati al laser.et_62 ha scritto:ANzitutto complimenti per il bellissimo lavoro.
Interessanti per me in particolare le case dei ferrovieri. Sono prodotti commerciali o autocostruzioni? puoi darci qualche dettaglio e qualche immagine in più? grazie!
Tra la gamma dei loro prodotti c'è una linea di caseggiati di fattura prettamente italiana tra cui le case dei ferrovieri in oggetto.
Molto interessante è anche la serie delle finestrature e delle pavimentazioni.
Questi due modelli riproducono in scala proprio i caseggiati dei ferrovieri che si trovano a Vernio sulla vecchia linea Bologna-Firenze.
Sono stati acquistati direttamente da MKD-Modelle, mentre altri fabbricati che presenterò in seguito, sempre della stessa linea
sono stati reperiti in Italia da Ma.Co.Mo. (non so se ora li fornisce ancora).
La struttura viene completata incastrando e incollando i vari pezzi
Il passo successivo prevede di incollare pareti, modanature, telai delle finestre, tapparelle/scuri, tutti particolari in cartoncino di vari
spessore e colori; si completa poi con vetri e a piacimento con particolari di abbellimento non forniti nel kit.
Ho scelto di posizionare gli edifici incastrandoli entro i marciapiedi per avere la possibilità di toglierli e di rifinirli in un secondo tempo.
Come ben si vede mancano ancora particolri e dettagli.
Questo il link alla sezione dei fabbricati di MKD.
http://www.mkb-modelle.de/product_info. ... ts_id=3292
sartori giuseppe
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Re: Plastico Sarbedo - di Beppe Sartori
Dopo un lungo periodo di inattività sul forum posto una sintesi della realizzazione della mia linea aerea, premettendo che per me in un contesto fermodellistico elettrificato, è elemento irrinunciabile e quando ben eseguita aggiunge senso compiuto all’impianto e lo qualifica.
E’ l’attività che più mi ha impegnato sul piano delle idee e della fase realizzativa che non è ancora terminata in quanto per il momento manca la pendinatura su un tratto di circa 3 m di piena linea.
Questo in attesa del completamento del ponte ad arcate in curva nei cui fianchi vanno posizionati i pali di sostegno; pali che attualmente sono fissati in modo provvisorio tanto da permettere comunque la circolazione dei mezzi con pantografo.
L’obiettivo prefissato era, che come nella realtà debbano essere continue funi di contatto e portante permettendo ai mezzi elettrici di funzionare con pantografo in presa.
I pali di linea e i portali sono tutti di Lineamodel.
Sono de "Il Treno" o di Sommerfeldt alcuni pali multpli di stazione recuperati e modificati nella tiranteria e con sostituzione delle sospensioni originali con quelle tipo 1937 adottate per tutto il tracciato di Sarbedo ed individuate anche come "tipo rigido" (epoca III – IV).
La fune di contatto è un filo continuo di bronzo fosforoso da 0,3 mm opportunamente tesato che copre ogni binario elettrificato in vista.
I pali di ormeggio fisso o regolato si comportano in ogni caso da ormeggio fisso in quanto il tensionamento effettivo è stato, ove possibile, nascosto nelle gallerie utilizzando molle o pesi di piombo (circa 150g) e questo per le tratte più lunghe (circa 14-15 m).
Nelle sezioni di stazione le funi vengono, dopo opportuna misura della lunghezza, fissate ai rispettivi pali di ormeggio fisso/regolato e tenute in tensione soltanto dal tiro trasversale della poligonazione e finora questo metodo non ha dato problemi.
La fune portante è sempre un elemento continuo, ma incredibile, il materiale scelto dopo parecchie prove è un filo molto ritorto, tenace e senza peluria di circa 0,28 mm usato in cucitura e acquistato anni fa.
E’ blandamente tenuta in tensione ad una estremità (solo in galleria) da spezzoni di filo elasticizzato ed è libera di scorrere in occhielli presenti sulla sommità degli isolatori.
Come per la fune di contatto, nelle tratte di stazione, quella portante viene ancorata ad un palo tenditore per un capo e dopo la messa in opera dei pendini con adeguato nodo e modesto tiro è fissata all'estremtità opposta ad altro palo tentidore (finto nel senso del funzionamento).
I pendini di ottone di circa 0,16 - 0,18 mm sono il risultato di stiramento e rullaggio di un filo di 0,22 mm (purtroppo di più non è possibile scendere - interviene la rottura) e come nella realtà sono a cavallo della fune portante e saldati a stagno a quella di contatto.
I pantografi viaggiano in presa dopo allegerito al massimo la forza delle molle.
In questo video transiti di mezzi elettrici con pantografi in presa.
https://www.youtube.com/watch?v=DcfczcUz-_M
saluti,
beppe sartori
E’ l’attività che più mi ha impegnato sul piano delle idee e della fase realizzativa che non è ancora terminata in quanto per il momento manca la pendinatura su un tratto di circa 3 m di piena linea.
Questo in attesa del completamento del ponte ad arcate in curva nei cui fianchi vanno posizionati i pali di sostegno; pali che attualmente sono fissati in modo provvisorio tanto da permettere comunque la circolazione dei mezzi con pantografo.
L’obiettivo prefissato era, che come nella realtà debbano essere continue funi di contatto e portante permettendo ai mezzi elettrici di funzionare con pantografo in presa.
I pali di linea e i portali sono tutti di Lineamodel.
Sono de "Il Treno" o di Sommerfeldt alcuni pali multpli di stazione recuperati e modificati nella tiranteria e con sostituzione delle sospensioni originali con quelle tipo 1937 adottate per tutto il tracciato di Sarbedo ed individuate anche come "tipo rigido" (epoca III – IV).
La fune di contatto è un filo continuo di bronzo fosforoso da 0,3 mm opportunamente tesato che copre ogni binario elettrificato in vista.
I pali di ormeggio fisso o regolato si comportano in ogni caso da ormeggio fisso in quanto il tensionamento effettivo è stato, ove possibile, nascosto nelle gallerie utilizzando molle o pesi di piombo (circa 150g) e questo per le tratte più lunghe (circa 14-15 m).
Nelle sezioni di stazione le funi vengono, dopo opportuna misura della lunghezza, fissate ai rispettivi pali di ormeggio fisso/regolato e tenute in tensione soltanto dal tiro trasversale della poligonazione e finora questo metodo non ha dato problemi.
La fune portante è sempre un elemento continuo, ma incredibile, il materiale scelto dopo parecchie prove è un filo molto ritorto, tenace e senza peluria di circa 0,28 mm usato in cucitura e acquistato anni fa.
E’ blandamente tenuta in tensione ad una estremità (solo in galleria) da spezzoni di filo elasticizzato ed è libera di scorrere in occhielli presenti sulla sommità degli isolatori.
Come per la fune di contatto, nelle tratte di stazione, quella portante viene ancorata ad un palo tenditore per un capo e dopo la messa in opera dei pendini con adeguato nodo e modesto tiro è fissata all'estremtità opposta ad altro palo tentidore (finto nel senso del funzionamento).
I pendini di ottone di circa 0,16 - 0,18 mm sono il risultato di stiramento e rullaggio di un filo di 0,22 mm (purtroppo di più non è possibile scendere - interviene la rottura) e come nella realtà sono a cavallo della fune portante e saldati a stagno a quella di contatto.
I pantografi viaggiano in presa dopo allegerito al massimo la forza delle molle.
In questo video transiti di mezzi elettrici con pantografi in presa.
https://www.youtube.com/watch?v=DcfczcUz-_M
saluti,
beppe sartori
Ultima modifica di sarbe il venerdì 16 ottobre 2015, 0:16, modificato 1 volta in totale.
sartori giuseppe
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Re: Plastico Sarbedo - di Beppe Sartori
Meraviglioso!!!
Best Regards.
Roberto Andresini.
Tira più un pelo di figa che una doppia di Taurus...
I binari della stazione nascosta non sono mai abbastanza...
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Re: Plastico Sarbedo - di Beppe Sartori
Eccezionale. Mi dispiace per gli amici che usano il filo elastico ma qui (e in tutti i plastici in cui i pantografi strisciano) siamo ad un altro livello. Complimenti, bravissimo.
Fulvio "Spillone" Felicioli
Vieni a trovarmi anche su FB al Plastico Rivarossa:
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Re: Plastico Sarbedo - di Beppe Sartori
Complimenti davvero per il lavoro! Egregio davvero!
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Re: Plastico Sarbedo - di Beppe Sartori
Spettacolo, penso che meglio di così la catenaria non potrebbe risultare.
Complimenti anche da parte mia.
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Re: Plastico Sarbedo - di Beppe Sartori
Un breve montaggio di transiti sui ponti metallici del vallone Frison e locomotori con pantografi in presa.
https://youtu.be/8MyKVL0QEFI
Buona visione!
beppe sartori
https://youtu.be/8MyKVL0QEFI
Buona visione!
beppe sartori
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