E 623 - 618 Varesina
Inviato: martedì 22 novembre 2022, 18:23
Salve a tutti,
da sempre i rotabili E 623 e relativi rimorchi viaggiatori e postali/bagagliai sono stati tra i miei desiderata, per il loro fascino unico e per quella sensazione di “vecchia ferrovia” che trasmettono.
Il mercato in scala 1/87 di questi rotabili non ha mai offerto grandissima scelta, si può optare per il vero gioiello (a parte un particolare errato di non poco conto di cui parleremo) che è rappresentato dalla produzione Mfal, sia in kit che montato, rispettivamente a 600€ e 1300€! Prezzo non proprio alla portata di tutti per quello montato, capacità di montaggio (o meno) a regola d’arte per quello in kit.
L’alternativa, è rappresentata dalla produzione della casa artigianale romana GT, decisamente MOLTO più alla portata per l’aspetto economico, ma che lascia MOLTO più a desiderare a livello di dettaglio e motorizzazione. Sgombriamo subito il dubbio su un aspetto, che ha fatto parlare a vanvera alcuni presunti “esperti” del settore, bollando questa produzione (che non ha mai preteso di essere l’eccellenza realizzativa) come produzione “FUORI SCALA” o in “SCALA RIVAROSSI”: ebbene, calibro alla mano, si può tranquillamente affermare che le Varesine GT sono in “PERFETTA SCALA 1/87” per ciò che riguarda la cassa ed il rodiggio, includendo il telaio. Il “vero” problema che ha indotto a creare la convinzione errata del fuori scala, è semplicemente dovuto al fatto che la cassa è (purtroppo) posizionata ben 2 mm di troppo sul telaio (carrelli) quasi sicuramente per affrontare il passaggio “comodo” sulle tipiche curve “da tram” dei plastici nostrani, restituendo perciò un aspetto questo sì troppo alto, ma che qualcuno ha bollato come fuori scala il tutto.
Alla luce di quanto sopra, ho acquistato ad un prezzo interessante tre rotabili di Varesine, corrispondenti ad una elettromotrice, una rimorchiata pilota di 2 classe e di un bagagliaio/posta pilota, ma senza marcature ( realizzate a parte tramite l’amico Alessio Andreacchio e fatte realizzare dalla Fides di Verona), con la cassa verniciata in grigio ardesia. La scelta fatta sulle marcature è conseguente alla grossolanità delle scritte osservate nei modelli completi. Diciamo subito che il lavoro più impegnativo è stato quello di dare un aspetto più consono all’altezza tra cassa e telaio; se intervenire lato carrello folle la difficoltà non è eccessiva (si tratta di giocare sul perno e vite con molla tramite i quali il carrello è solidale alla cassa), lato motore l’operazione si è dimostrata alquanto ardua, per il tipo di soluzione adottata da GT. In pratica ho dovuto agire quel minimo permesso, sul tubicino che trasmette il moto dal motore agli ingranaggi posti sopra il carrello; il guadagno è stato di soli 0,7 mm. Va da sé che lato carrello folle, non potevo creare troppo dislivello, pena il vedere l’elettromotrice obliqua rispetto il piano binari; pertanto la cassa lato carrello folle risulta essere più bassa di 1 mm.
Verificata la “compatibilità” nell’aspetto sul binario, ho deciso per tutto il materiale rimorchiato (comprendente anche due Corbellini, una mista ed una di 2 classe) di “scalare” progressivamente l’altezza, fino ad arrivare a quella normale; ovviamente il tutto richiederà di mantenere sempre la medesima composizione bloccata.
Altro lavoro abbastanza impegnativo è stato modificare e completare l’andamento dei cavi A.T. sull’imperiale, posizionati in modo parzialmente errato anche e soprattutto perché riguardo i pantografi (orrendi, sostituiti subito con gli MdF) NON è stato tenuto conto che la base era diversa da quella dei normali 42FS, molto più larga (questo di pantografo 42 era in dotazione a Varesine ed Ocarine). Infatti, ho dovuto ricreare con del plasticard opportunamente sagomato, le due staffe sulle quali il pantografo si appoggia; ad ogniuna delle estremità delle staffe, sono stati praticati i buchi per l’innesto superiore del cappellotto degli isolatori. Ma non basta, perché a loro volta gli isolatori non si appoggiano sull’imperiale, ma su una specie di scatolato che si ancora appunto sull’imperiale, il tutto per via della curvatura del tetto; insomma un lavoretto che ha richiesto foto, impegno ed anche…. fantasia per rendere il tutto presentabile come nel rotabile vero.
Sul lato destro delle due testate guardando il rotabile frontalmente, sono stati rifatti i due tubicini che dall’imperiale scendono ai lati del mantice, presenti come su quello vero; i mantici forniti dalla casa sono stati sostituiti con quelli Acme, sono stati applicati tergi in fotoincisione, sostituiti i respingenti con quelli a piatto trapezoidale, gancio realistico snodato sul frontale finale, riproduzione dei due bocchettoni uno grande ed uno più piccolo sotto la traversa di testa.
Piccolo discorso a parte riguardo i due REC; la loro presenza e posizionamento sono stati oggetto di apposito filetto nella sezione “Informazione e tecnica scala HO ed N”. In pratica, la regola è che nelle elettromotrici, lato cabina A c’è sempre la femmina e viceversa. In caso di incompatibilità di orientamento all’atto di formazione, uno dei rotabili andava triangolato.
Di questa peculiarità molto evidente, non ne ha tenuto conto neanche Mfal, presentando i REC maschio e femmina contemporaneamente su entrambe le testate.
Sulle porte, sono state applicate manigliette Roco in dotazione alle 100porte, ho rifatto ed applicato da 0 i mancorrenti obliqui interni alle paretine laterali con acciaio da 0,4 mm, così come ho rifatto le piccole manigliette verticali, ritoccato l’arredamento interno con paretine e quadretti di arredamento, ma solo per la seconda classe; per la prima ho solo occultato il motore con plasticard verniciato isabella.
Lato 2 classe (cab. B), oltre ad applicare il mantice esteso, ovviamente ho omesso le condotte del freno e dei servizi ed applicato un bel timone di allontanamento Fleischmann con gancio Roco ad altezza variabile; quest’ultimo, andrà ad agganciarsi con la rimorchiata pilota di 2 classe (ancora in fase di lavorazione) dotata di timone di allontanamento Roco.
Infine, i soliti ritocchi di vernice qua e là, tra i quali il verniciare marrone scuro opaco i gradini di salita.
La descrizione è stata fin troppo lunga, ma capite bene era doveroso specificare diverse cosette, spero di non aver tralasciato nulla, pertanto passo la palla a qualche immagine. Alla prossima!
da sempre i rotabili E 623 e relativi rimorchi viaggiatori e postali/bagagliai sono stati tra i miei desiderata, per il loro fascino unico e per quella sensazione di “vecchia ferrovia” che trasmettono.
Il mercato in scala 1/87 di questi rotabili non ha mai offerto grandissima scelta, si può optare per il vero gioiello (a parte un particolare errato di non poco conto di cui parleremo) che è rappresentato dalla produzione Mfal, sia in kit che montato, rispettivamente a 600€ e 1300€! Prezzo non proprio alla portata di tutti per quello montato, capacità di montaggio (o meno) a regola d’arte per quello in kit.
L’alternativa, è rappresentata dalla produzione della casa artigianale romana GT, decisamente MOLTO più alla portata per l’aspetto economico, ma che lascia MOLTO più a desiderare a livello di dettaglio e motorizzazione. Sgombriamo subito il dubbio su un aspetto, che ha fatto parlare a vanvera alcuni presunti “esperti” del settore, bollando questa produzione (che non ha mai preteso di essere l’eccellenza realizzativa) come produzione “FUORI SCALA” o in “SCALA RIVAROSSI”: ebbene, calibro alla mano, si può tranquillamente affermare che le Varesine GT sono in “PERFETTA SCALA 1/87” per ciò che riguarda la cassa ed il rodiggio, includendo il telaio. Il “vero” problema che ha indotto a creare la convinzione errata del fuori scala, è semplicemente dovuto al fatto che la cassa è (purtroppo) posizionata ben 2 mm di troppo sul telaio (carrelli) quasi sicuramente per affrontare il passaggio “comodo” sulle tipiche curve “da tram” dei plastici nostrani, restituendo perciò un aspetto questo sì troppo alto, ma che qualcuno ha bollato come fuori scala il tutto.
Alla luce di quanto sopra, ho acquistato ad un prezzo interessante tre rotabili di Varesine, corrispondenti ad una elettromotrice, una rimorchiata pilota di 2 classe e di un bagagliaio/posta pilota, ma senza marcature ( realizzate a parte tramite l’amico Alessio Andreacchio e fatte realizzare dalla Fides di Verona), con la cassa verniciata in grigio ardesia. La scelta fatta sulle marcature è conseguente alla grossolanità delle scritte osservate nei modelli completi. Diciamo subito che il lavoro più impegnativo è stato quello di dare un aspetto più consono all’altezza tra cassa e telaio; se intervenire lato carrello folle la difficoltà non è eccessiva (si tratta di giocare sul perno e vite con molla tramite i quali il carrello è solidale alla cassa), lato motore l’operazione si è dimostrata alquanto ardua, per il tipo di soluzione adottata da GT. In pratica ho dovuto agire quel minimo permesso, sul tubicino che trasmette il moto dal motore agli ingranaggi posti sopra il carrello; il guadagno è stato di soli 0,7 mm. Va da sé che lato carrello folle, non potevo creare troppo dislivello, pena il vedere l’elettromotrice obliqua rispetto il piano binari; pertanto la cassa lato carrello folle risulta essere più bassa di 1 mm.
Verificata la “compatibilità” nell’aspetto sul binario, ho deciso per tutto il materiale rimorchiato (comprendente anche due Corbellini, una mista ed una di 2 classe) di “scalare” progressivamente l’altezza, fino ad arrivare a quella normale; ovviamente il tutto richiederà di mantenere sempre la medesima composizione bloccata.
Altro lavoro abbastanza impegnativo è stato modificare e completare l’andamento dei cavi A.T. sull’imperiale, posizionati in modo parzialmente errato anche e soprattutto perché riguardo i pantografi (orrendi, sostituiti subito con gli MdF) NON è stato tenuto conto che la base era diversa da quella dei normali 42FS, molto più larga (questo di pantografo 42 era in dotazione a Varesine ed Ocarine). Infatti, ho dovuto ricreare con del plasticard opportunamente sagomato, le due staffe sulle quali il pantografo si appoggia; ad ogniuna delle estremità delle staffe, sono stati praticati i buchi per l’innesto superiore del cappellotto degli isolatori. Ma non basta, perché a loro volta gli isolatori non si appoggiano sull’imperiale, ma su una specie di scatolato che si ancora appunto sull’imperiale, il tutto per via della curvatura del tetto; insomma un lavoretto che ha richiesto foto, impegno ed anche…. fantasia per rendere il tutto presentabile come nel rotabile vero.
Sul lato destro delle due testate guardando il rotabile frontalmente, sono stati rifatti i due tubicini che dall’imperiale scendono ai lati del mantice, presenti come su quello vero; i mantici forniti dalla casa sono stati sostituiti con quelli Acme, sono stati applicati tergi in fotoincisione, sostituiti i respingenti con quelli a piatto trapezoidale, gancio realistico snodato sul frontale finale, riproduzione dei due bocchettoni uno grande ed uno più piccolo sotto la traversa di testa.
Piccolo discorso a parte riguardo i due REC; la loro presenza e posizionamento sono stati oggetto di apposito filetto nella sezione “Informazione e tecnica scala HO ed N”. In pratica, la regola è che nelle elettromotrici, lato cabina A c’è sempre la femmina e viceversa. In caso di incompatibilità di orientamento all’atto di formazione, uno dei rotabili andava triangolato.
Di questa peculiarità molto evidente, non ne ha tenuto conto neanche Mfal, presentando i REC maschio e femmina contemporaneamente su entrambe le testate.
Sulle porte, sono state applicate manigliette Roco in dotazione alle 100porte, ho rifatto ed applicato da 0 i mancorrenti obliqui interni alle paretine laterali con acciaio da 0,4 mm, così come ho rifatto le piccole manigliette verticali, ritoccato l’arredamento interno con paretine e quadretti di arredamento, ma solo per la seconda classe; per la prima ho solo occultato il motore con plasticard verniciato isabella.
Lato 2 classe (cab. B), oltre ad applicare il mantice esteso, ovviamente ho omesso le condotte del freno e dei servizi ed applicato un bel timone di allontanamento Fleischmann con gancio Roco ad altezza variabile; quest’ultimo, andrà ad agganciarsi con la rimorchiata pilota di 2 classe (ancora in fase di lavorazione) dotata di timone di allontanamento Roco.
Infine, i soliti ritocchi di vernice qua e là, tra i quali il verniciare marrone scuro opaco i gradini di salita.
La descrizione è stata fin troppo lunga, ma capite bene era doveroso specificare diverse cosette, spero di non aver tralasciato nulla, pertanto passo la palla a qualche immagine. Alla prossima!