E 646-043 Roco
Inviato: martedì 18 maggio 2021, 18:35
Cari amici rieccoci qui a “muovere le manine”; stavolta ho cercato di dire la mia sull’ultima 646 di Roco “finta-modanata”, che riprende pari pari la precedente “Sabrina” (la 028) di qualche anno fa.
Sicuramente c’è amarezza nel constatare che la superficialità (con conseguente risparmio sull’ impegno economico) ha prevalso sull’accuratezza della realizzazione (nessuno riuscirà a farmi credere che non sapessero che le “strisce” andavano realizzate in rilievo), ma tant’è. Quindi, se parliamo di un modello da prelevare dalla scatola e metterlo solo sui binari (o in vetrina a seconda delle esigenze), il prezzo richiesto A MIO PARERE non vale l’esborso. Ma se invece (complici magari eventuali sconticini più o meno sostanziosi che ogni spacciatore fa alla sua clientela) si parla di elaborare non pesantemente la macchina divertendosi anche, allora si che il gioco vale la candela.
Lo dico perché la “base” della macchina è ottima analizzata a 360°, e se non fosse per HR che tra poco ci sfornerà la modanata perfetta (in tutti i sensi), sarebbe ancora (sempre a mio opinabilissimo giudizio) il miglior modello di E 646/5 in circolazione.
Forma delle semicasse, curvatura frontale del tetto ed incisioni sulla cassa sono molto ma molto ben fatte, anche i colori e le scritte sono ottime, per non parlare della riproduzione delle fiancate dei carrelli. Letteralmente insopportabili alla vista sono i pantografi (tra l’altro con strisciante piatto anziché centinato, modello che hanno a disposizione nella loro produzione), condotte frontali e cavo REC maschio nonchè i respingenti dal piatto sottodimensionato, che rende la visione d’insieme del respingente molto tozza.
Pertanto, armato di striscette di plasticard a cui preventivamente avevo spruzzato dell’argento, mi sono adoperato ad applicarle incollandole con colla neoprenica sulle modanature dipinte, mentre per le cerchiature attorno ai fanali, mi sono arrangiato “affettando” (termine che mi fa sempre venire na fame da lupo ) tubicini di plasticard per poi dividerli in due ed incollarli, una parte sopra ed una sotto il fanale, cercando di farle combaciare alla modanatura (operazione non proprio rilassante). Sostituiti i pantografi con gli HR da me “trattati”, trasformato i fanali da automobilistici ad origine (ho cercato di fare del mio meglio), applicato fregio in fotoincisione (non fatemi ripetere di chi), tubi sul pancone HR, gancio realistico, sostituito il brutto REC maschio altri in fusione di ottone, applicate le riproduzioni degli interni sia lato apparecchiature che lato corridoio, riprodotto il doppio cavo A.T. tra le due semicasse, sostituiti i tergicristalli più simili a tronchi d’albero con altri in fotoincisione, messi due macchinisti in cabina. Se vi cimenterete in questa elaborazione vi divertirete e vi darà molta soddisfazione. A presto!
Sicuramente c’è amarezza nel constatare che la superficialità (con conseguente risparmio sull’ impegno economico) ha prevalso sull’accuratezza della realizzazione (nessuno riuscirà a farmi credere che non sapessero che le “strisce” andavano realizzate in rilievo), ma tant’è. Quindi, se parliamo di un modello da prelevare dalla scatola e metterlo solo sui binari (o in vetrina a seconda delle esigenze), il prezzo richiesto A MIO PARERE non vale l’esborso. Ma se invece (complici magari eventuali sconticini più o meno sostanziosi che ogni spacciatore fa alla sua clientela) si parla di elaborare non pesantemente la macchina divertendosi anche, allora si che il gioco vale la candela.
Lo dico perché la “base” della macchina è ottima analizzata a 360°, e se non fosse per HR che tra poco ci sfornerà la modanata perfetta (in tutti i sensi), sarebbe ancora (sempre a mio opinabilissimo giudizio) il miglior modello di E 646/5 in circolazione.
Forma delle semicasse, curvatura frontale del tetto ed incisioni sulla cassa sono molto ma molto ben fatte, anche i colori e le scritte sono ottime, per non parlare della riproduzione delle fiancate dei carrelli. Letteralmente insopportabili alla vista sono i pantografi (tra l’altro con strisciante piatto anziché centinato, modello che hanno a disposizione nella loro produzione), condotte frontali e cavo REC maschio nonchè i respingenti dal piatto sottodimensionato, che rende la visione d’insieme del respingente molto tozza.
Pertanto, armato di striscette di plasticard a cui preventivamente avevo spruzzato dell’argento, mi sono adoperato ad applicarle incollandole con colla neoprenica sulle modanature dipinte, mentre per le cerchiature attorno ai fanali, mi sono arrangiato “affettando” (termine che mi fa sempre venire na fame da lupo ) tubicini di plasticard per poi dividerli in due ed incollarli, una parte sopra ed una sotto il fanale, cercando di farle combaciare alla modanatura (operazione non proprio rilassante). Sostituiti i pantografi con gli HR da me “trattati”, trasformato i fanali da automobilistici ad origine (ho cercato di fare del mio meglio), applicato fregio in fotoincisione (non fatemi ripetere di chi), tubi sul pancone HR, gancio realistico, sostituito il brutto REC maschio altri in fusione di ottone, applicate le riproduzioni degli interni sia lato apparecchiature che lato corridoio, riprodotto il doppio cavo A.T. tra le due semicasse, sostituiti i tergicristalli più simili a tronchi d’albero con altri in fotoincisione, messi due macchinisti in cabina. Se vi cimenterete in questa elaborazione vi divertirete e vi darà molta soddisfazione. A presto!