Plastico di Arcale Terme

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pierpi
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Re: Plastico di Arcale Terme

Messaggio da pierpi »

Per Alessandro. Quando ho costruito il plastico (ancora non finito) ho trovato solo LED gialli o verdi (a parte i rossi che non mi servivano). Ora, certo, è tutto più facile. Inoltre non ho nessuna voglia di andare a mettere le mani su quelle insegne: è pigrizia! :!:
et_62
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Re: Plastico di Arcale Terme

Messaggio da et_62 »

Prima di tutto complimenti per il plastico e per le foto.
Sono molto interessato a sapere qualcosa di più sugli edifici che si vedono sullo sfondo. Facciate? edifici interi? prodotti commerciali? autocostruzioni?

grazie in anticipo per le info!

Enrico
pierpi
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Re: Plastico di Arcale Terme

Messaggio da pierpi »

Scusate se rispondo brevemente. E' infatti mia intenzione, prima o poi, dire qualcosa sul tracciato e sul plastico in generale. Ma non mi sembra questo il momento. Lo farò più in là, quando... tornerà un po' di fresco.
I palazzi, salvo alcune eccezioni in cui il fabbricato ha tutte e quattro le facciate (l'hotel e la scuola che si intravedono al disotto del piano della ferrovia, nella foto in cui si scorge un 245 in transito, diretto verso il piazzale di Arcale Bivio; la stazione, il Grand Hotel delle terme, la cabina di blocco (autocostruita); quella più piccola che sta vicino alla stazione; il casello ferroviario posto sotto la parte alta della città, il lavatoio - che non avete ancora visto - il complesso dello sfasciacarrozze - anche questo lo mostrerò presto -, un paio di casette che stanno vicino alla ferrovia) sono realizzati usando solo le facciate di edifici commerciali: Kibri, Pola, Faller "italianizzati". In particolare sono stati eliminati i tetti spioventi, tipici dei paesi nordici e inserite le serrande alle finestre. Altre palazzine, quelle color ocra, vicino al piccolo deposito di Arcale Bivio, sono autocostruite in plasticard, oppure in balsa o in cartoncino. Ovviamente ogni facciata è guarnita, a destra e a sinistra, dei lati corrispondenti, che sono di diversa lunghezza, a seconda della profondità e dello spazio a disposizione: da pochi centimetri al lato intero che aveva in origine la palazzina, che risulta così priva della parte posteriore (servita spesso per realizzare un'altra facciata). Spero di essere stato chiaro. Vorrei mettere foto dalle quali si capisce meglio quel che ho messo per iscritto, ma il problema è che attualmente tutto viene penalizzato dalla mancanza del fondale. Ce l'ho, da anni, ma non mi decido mai a montarlo. Comunque, anche se si perderà un po' di fascino e di suggestione, farò ugualmente a breve qualche foto. Lo prometto :lol:
Vi ringrazio dei commenti e dell'attenzione. Pierpaolo.
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Re: Plastico di Arcale Terme

Messaggio da pierpi »

Ciao a tutti voi! Passato il caldo infernale, eccomi di nuovo qui.
Questa volta, finalmente, sarò molto più esplicito per quel che riguarda i ltracciato del plastico.

Allora: come ho spiegato, lo spazio a disposizione era poco. Avevo, a mio parere, due soluzioni: plastico punto a punto o il solito ovale: ho scelto il solito ovale, purtroppo.
Tutta la linea, (che come ho già detto, "corre" lungo le pareti della stanza) è a doppio binario. A destra, per chi entra, c'è il giardino delle Terme e subito dopo è ubicata la stazione di Arcale Terme. Questa stazione, sempre per ragioni di spazio, non ha - purtroppo - binari di raddoppio, ma dal secondo binario si diramano due tronchini che servono per qualche sosta e per piccole manovre.
Dalla stazione la linea curva verso sinistra, passa sotto la parte alta della città e "arriva" sul lato sinistro della stanza, dove c'è il piazzale di Arcale Bivio. Qui c'è una cabina di blocco (autocostruita) e ogni linea, in questo tratto, si raddoppia per consentire soste/manovre/sorpassi; inoltre, mediante due binari contrapposti, la linea interna può comunicare con quella esterna e viceversa. Contro la parete, quindi lungo tutto il piazzale, ci sono palazzetti di periferia. Sul lato sinistro del piazzale (e qui siamo all'altezza della porta di ingresso) c'è un piccolo deposito; più che un deposito, sono due binari morti, uno dei quali dotato di caricatore di carbone (autocostruito). Sempre sulla sinistra del piazzale terminano, con appositi scambi, i raddoppi e la linea torna ad essere a doppio binario, con una curva che passa davanti alla porta (per accedere all'interno del plastico occorre chinarsi: non ho voluto fare "ponti levatoi") e va verso l'ingresso delle Terme... e il giro ricomincia.
Tutto qui. Con Scarm (che non so usare) ho comunque creato un'idea del tracciato. Non sono riuscito a inserire gli scambi, ma è chiaro che là dove due binari si sovrappongono c'è uno scambio. Poiché non so come inviare lo schema Scarm, l'ho fotografato sul monitor e lo allego qui.
I binari che vedete in basso, quelli del piazzale di Arcale Bivio, per intenderci, sono tutti alla stessa distanza: il disegno mi è venuto male: uno dei binari sembra più distanziato dagli altri, ma non è così.
Il plastico ha come base una scaffalatura metallica che occupa appunto le quattro pareti (meno quella con la porta). Su questa c'è un tavolato di faesite, che ha resistito benissimo al tempo (la struttura ha più di dieci anni). Il piano dei binari è tutto in piano, ma posto circa dieci centimetri sopra la base di faesite. Poggia su una "guida" di compensato che ha larghezza differente a seconda dei tratti: più largo dove c'è il piazzale incroci/manovre e anche dove c'è la stazione. Questo rialzo mi ha permesso di far passare agevolmente i fili elettrici, di posizionare i meccanismi sottoplancia per gli scambi e, cosa interessante, di sviluppare alcune zone della cittadina a livello della linea ferroviaria, altre più in basso e altre più in alto, creando così un effetto piacevole e movimentato. I binari, di cui ho già parlato, poggiano su una base di sughero. Una cosa importante che manca ancora (oltre alla palificazione e alla catenaria) è il fondale, che è pronto da... anni, ma non mi decido mai a montare.
Vi metto qui la foto dello schemetto Scarm. La porta d'ingresso sta sulla destra del disegno. Nell'immagine 3D si vede il tracciato come appare a chi sta sulla porta. Come vedete è tutto estremamente semplice: ma almeno riesco a far camminare i miei modelli!
Proprio ieri si è smemorizzata la scheda della macchina digitale, sulla quale avevo circa 500 foto (fimmagini varie, di tutti i generi, non solo di treni); lì c'erano anche alcune foto panoramiche del plastico. Ora controllo se le ho salvate sul PC e allora ve le mostrerò. Altrimenti datemi il tempo di rifarle e poi le inserirò.
Grazie a tutti per l'attenzione.
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Re: Plastico di Arcale Terme

Messaggio da pierpi »

Doppia trazione al tempo de ltrifase.
Un 431 in testa, seguito da un 432.
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Re: Plastico di Arcale Terme

Messaggio da pierpi »

In quel periodo, accanto ad uno sfasciacarrozze, era in funzione un lavatoio all'aperto. Le "comari" si fermavano a fare il bucato e a chiacchierare anche fino a sera... ora però è tempo di tornare a casa per preparare la cena.
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Re: Plastico di Arcale Terme

Messaggio da pierpi »

Un D 345 in sosta ad Arcale Terme.
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Re: Plastico di Arcale Terme

Messaggio da pierpi »

Due 431 affiancati, uno dei quali ancora in livrea nera. Un diesel D 236 effettua una manovra nel piazzale (ci sarebbero stati bene i segnali ad ala, ma pazienza). Sulla sinistra si intravede il muso di un 432.
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Re: Plastico di Arcale Terme

Messaggio da pierpi »

Oggi, sabato 3 ottobre, un gruppo di ferroamatori ha visitato il piazzale incroci/manovre di Arcale Bivio e il piccolo deposito, munito di caricatore di carbone proprio per le poche vaporiere mantenute attive per queste occasioni.
Qui vediamo la 940.044 che sta arrivando in serata nella stazione di Arcale Terme per riportare a Roma gli appassionati del vapore.
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Re: Plastico di Arcale Terme

Messaggio da pierpi »

Una 940 affiancata da due locomotori trifasi tipo 431, uno dei quali in livrea nera.
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