Chiodi, colla e rumore
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Chiodi, colla e rumore
Ho letto da più parti che incollare i binari anzichè inchiodarli, oltre al migliore effetto estetico ha anche degli effetti positivi in termini di riduzione della rumorosità, perchè evita il diffondersi delle vibrazioni al piano del plastico attraverso il metallo dei chiodini.
Ora, iniziando a realizzare la parte a vista del mio plastico, ho incollato alcuni tratti di binari e sto notando che rispetto alle parti inchiodate il rumore quando i treni passano è sensibilmente maggiore!!
i binari sono posizionati in entrambi i casi sullo stesso piano di legno e su uno strato di sughero di 4 mm di spessore, ma quando il convoglio passa dalla parte inchiodata a quella incollata l'aumento di rumore è osservabilissimo.
Com'è possibile? Sbaglio qualcosa?
Ora, iniziando a realizzare la parte a vista del mio plastico, ho incollato alcuni tratti di binari e sto notando che rispetto alle parti inchiodate il rumore quando i treni passano è sensibilmente maggiore!!
i binari sono posizionati in entrambi i casi sullo stesso piano di legno e su uno strato di sughero di 4 mm di spessore, ma quando il convoglio passa dalla parte inchiodata a quella incollata l'aumento di rumore è osservabilissimo.
Com'è possibile? Sbaglio qualcosa?
Enrico Tosco
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Re: Chiodi, colla e rumore
Vinavil non diluito dato a pennello sotto tutta la sede binarigian paolo cardelli ha scritto:Che colla hai usato?
Enrico Tosco
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Re: Chiodi, colla e rumore
Struttura troppo rigida.
Saluti
Marco Fornaciari
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Meglio essere folli per proprio conto, che saggio con le idee degli altri.
F.W. Nietzshe
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Re: Chiodi, colla e rumore
Ci avevo pensato, Marco, ma non mi convince. Il plastico è su un piano di legno di 8 mm sostenuto da listelli 40x20 che poggiano su degli angolari metallici da un lato fissati al muro e dall'altro poggianti su gambe di legno (il plastico é in un garage a circa 175cm di altezza).
Non mi convince perché il problema non è tanto la rumorosità assoluta quanto quella relativa tra le parti inchiodate e quelle incollate. Quindi la struttura dovrebbe incidere allo stesso modo su tutte le parti. Se la struttura fosse meno rigida tutte le parti dovrebbero produrre meno rumore, ma avrei sempre le parti incollate che fanno più rumore....
Non mi convince perché il problema non è tanto la rumorosità assoluta quanto quella relativa tra le parti inchiodate e quelle incollate. Quindi la struttura dovrebbe incidere allo stesso modo su tutte le parti. Se la struttura fosse meno rigida tutte le parti dovrebbero produrre meno rumore, ma avrei sempre le parti incollate che fanno più rumore....
Enrico Tosco
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Re: Chiodi, colla e rumore
Potrebbe essere proprio il Vinavil: riprova col Pattex, che mantiene un minimo di elasticità.
Pace e treni
GPC
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Re: Chiodi, colla e rumore
Ripropongo un intervento che ho fatto poco fa nell'altro forum su tema analogo :
Credo che il problema maggiore, il massimo di rumore, sia dato dalla vibrazione del piano di compensato, vibrazione di bassa frequenza.
Se tutti i sistemi di assorbimento/isolamento tra binario e piano, sughero, polistirene, agiscono su frequenze diverse (penso più elevate)da quella propria del piano sono poco efficaci ai fini della insonorizzazione complessiva.
Meglio quindi, a mio avviso, irrigidire il piano nella parte sottostante al binario con una ulteriore fascia sufficientemente spessa di compensato posta indifferentemente sopra o sotto il piano stesso (....)
Probabilmente la colla fa vibrare il piano più dei chiodi che non realizzano un vincolo altrettanto forte
Credo che il problema maggiore, il massimo di rumore, sia dato dalla vibrazione del piano di compensato, vibrazione di bassa frequenza.
Se tutti i sistemi di assorbimento/isolamento tra binario e piano, sughero, polistirene, agiscono su frequenze diverse (penso più elevate)da quella propria del piano sono poco efficaci ai fini della insonorizzazione complessiva.
Meglio quindi, a mio avviso, irrigidire il piano nella parte sottostante al binario con una ulteriore fascia sufficientemente spessa di compensato posta indifferentemente sopra o sotto il piano stesso (....)
Probabilmente la colla fa vibrare il piano più dei chiodi che non realizzano un vincolo altrettanto forte
- Marco Fornaciari
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Re: Chiodi, colla e rumore
Infatti, mettere il sughero e poi il vinavil sopra sotto ad esso, è come se avessi messo niente.
Per rendere efficace il sughero bisogan usare colle neopreniche (il classico bostich) tra legno e sughero, poi tra sughero e binario va bene il vinavili ma solo puntiforme.
Oppure fermare provvisoriamente con puntine o chiodi, che magari passono il sughero, poi tenere ferni i binari con la colla che si mettere per tenere la massicciata, quindi qualche chiodino nei punti critici.
Io al momento ho fatto due esperimenti:
1- piano in legno 4 mm (circuito di prova piegenvole), colla neoprenica, spugna a cellule chiuse 3 mm, colla neoprenica, sughero, tasselli di legho affogati nel sughero, chiodini corti che tengono il binario, e null'altro = si sente solo il rumore del rotolamento delle ruote
2- piano in legno 10 mm (plastico del deposito in costruzione), colla neoprenica, spugna a cellule chiuse 3 mm, colla neoprenica, compensato di betulla 2 mm (è duro e rigido) tagliato a misura e forma dell'armamento, chiodini corti che tengono il binario, poi ci saranno colla e massicciata.
Da una rapida prova di qualche anno fa, i due sistemi si equivalgono, perchè l'isolante è la gomma a cellule chiuse, nel caso 2 o optato per il compensato per via dei tanti scambi e sezionamenti, il deposito deve funzionare sia analogico che digitale.
In realta per ridurre la rumorosità del piano bisogna renderlo rigido, in modo che non possa vibrare, e allo stesso tempo non creare casse armoniche utilizzanto pareti laterali troppo alte. Anche se non sembra può essere più rumorosa una struttura a listelli sotto il binari e quindi con riempimento della scena con i soliti sistemi cavi che reggono il gesso: già perchè esiste vibra, e le cavità che si creano fanno da cassa armonica.
L'ideale è utilizzare strutture rigide e quindi riempire la scena con materiali cellulari leggeri, quindi spezzare i ponti di trasmissione delle vibrazioni.
Se serve legno per reggere o/e tamponare, conviene farlo a pezzi con lunghezza multipla di: 7, 11, 17 (sempre numeri primi), indi mettere rinforzi nascosti a 90 gradi.
Infine non bisogna vincolare il plastico rigidamente alle pareti, usare sempre piedi con sotto almeno un tassello di feltro. Se non si può fare a meno di vincolare al muro, conviene interporre degli spessori di gomma a cellule chiuse, possibilmente in pezzi di: 7,11,17 cm, come sopra.
La gomma a cellule chiuse dai ferramenta o brico si trova anche sotto il nome di mousse; le misura 30 x 3 o 30 x 5 mm si trovano abbastanza facilmente, e sono proprio le misure che ci servono per la maggiore.
Vi potra sembare strano ma la regola dei numeri primi è la stessa delle frequenze per evitare o/e ridurre i distrurbi e le armoniche in elettrotecnica ed elettronica.
Per rendere efficace il sughero bisogan usare colle neopreniche (il classico bostich) tra legno e sughero, poi tra sughero e binario va bene il vinavili ma solo puntiforme.
Oppure fermare provvisoriamente con puntine o chiodi, che magari passono il sughero, poi tenere ferni i binari con la colla che si mettere per tenere la massicciata, quindi qualche chiodino nei punti critici.
Io al momento ho fatto due esperimenti:
1- piano in legno 4 mm (circuito di prova piegenvole), colla neoprenica, spugna a cellule chiuse 3 mm, colla neoprenica, sughero, tasselli di legho affogati nel sughero, chiodini corti che tengono il binario, e null'altro = si sente solo il rumore del rotolamento delle ruote
2- piano in legno 10 mm (plastico del deposito in costruzione), colla neoprenica, spugna a cellule chiuse 3 mm, colla neoprenica, compensato di betulla 2 mm (è duro e rigido) tagliato a misura e forma dell'armamento, chiodini corti che tengono il binario, poi ci saranno colla e massicciata.
Da una rapida prova di qualche anno fa, i due sistemi si equivalgono, perchè l'isolante è la gomma a cellule chiuse, nel caso 2 o optato per il compensato per via dei tanti scambi e sezionamenti, il deposito deve funzionare sia analogico che digitale.
In realta per ridurre la rumorosità del piano bisogna renderlo rigido, in modo che non possa vibrare, e allo stesso tempo non creare casse armoniche utilizzanto pareti laterali troppo alte. Anche se non sembra può essere più rumorosa una struttura a listelli sotto il binari e quindi con riempimento della scena con i soliti sistemi cavi che reggono il gesso: già perchè esiste vibra, e le cavità che si creano fanno da cassa armonica.
L'ideale è utilizzare strutture rigide e quindi riempire la scena con materiali cellulari leggeri, quindi spezzare i ponti di trasmissione delle vibrazioni.
Se serve legno per reggere o/e tamponare, conviene farlo a pezzi con lunghezza multipla di: 7, 11, 17 (sempre numeri primi), indi mettere rinforzi nascosti a 90 gradi.
Infine non bisogna vincolare il plastico rigidamente alle pareti, usare sempre piedi con sotto almeno un tassello di feltro. Se non si può fare a meno di vincolare al muro, conviene interporre degli spessori di gomma a cellule chiuse, possibilmente in pezzi di: 7,11,17 cm, come sopra.
La gomma a cellule chiuse dai ferramenta o brico si trova anche sotto il nome di mousse; le misura 30 x 3 o 30 x 5 mm si trovano abbastanza facilmente, e sono proprio le misure che ci servono per la maggiore.
Vi potra sembare strano ma la regola dei numeri primi è la stessa delle frequenze per evitare o/e ridurre i distrurbi e le armoniche in elettrotecnica ed elettronica.
Saluti
Marco Fornaciari
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F.W. Nietzshe
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Re: Chiodi, colla e rumore
Credo che la faccenda dei numeri primi vada un attimo approfondita (anche se investe una problematica sofisticata degna di impianti ben più complessi di un plastico)
Un pannello di qualsiasi materiale ha una frequenza di vibrazione propria, che dipende da peso specifico, spessore e modulo di elasticità.
Se la sorgente di vibrazioni ha la stessa frequenza ecco che induce il fenomeno della risonanza, se ha una frequenza diversa, ma vicina, induce il fenomeno del battimento (vibrazioni che variano periodicamente da un massimo a zero)
Bisogna pertanto irrigidire il pannello con opportune nervature. Se queste sono poste a intervalli regolari, metà, un quarto ecc. come avviene di solito nei telai dei plastici, si ottengono porzioni di pannello che avranno una frequena di risonanza multipla della frequenza originale e uguale tra di loro, cosa da evitare perchè esalterebbe il fenomeno.
Quello che garantisce che le porzioni di pannello abbiano frequenze diverse (e che quindi solo in parte e per brevi momenti risuonino al passaggio del treno) è appunto il differenziare le loro dimensioni, ma non basta perché se queste fossero diverse ma multiple tra di loro rimarrebbe la possibilità di risonanze armoniche (cioè a frequenza doppia, tripla ecc.)
Ciò che garantisce definitivamente che ogni porzione di pannello abbia frequenza di risonanza diversa da tutti gli altri è una dimensione che stia in rapporto con gli altri lontano dal multiplo, cioè appunto secondo i numeri primi.
Ad es un pannello lungo 23 dovrebbe avere le nervature a 5, 7, 11
Un pannello di qualsiasi materiale ha una frequenza di vibrazione propria, che dipende da peso specifico, spessore e modulo di elasticità.
Se la sorgente di vibrazioni ha la stessa frequenza ecco che induce il fenomeno della risonanza, se ha una frequenza diversa, ma vicina, induce il fenomeno del battimento (vibrazioni che variano periodicamente da un massimo a zero)
Bisogna pertanto irrigidire il pannello con opportune nervature. Se queste sono poste a intervalli regolari, metà, un quarto ecc. come avviene di solito nei telai dei plastici, si ottengono porzioni di pannello che avranno una frequena di risonanza multipla della frequenza originale e uguale tra di loro, cosa da evitare perchè esalterebbe il fenomeno.
Quello che garantisce che le porzioni di pannello abbiano frequenze diverse (e che quindi solo in parte e per brevi momenti risuonino al passaggio del treno) è appunto il differenziare le loro dimensioni, ma non basta perché se queste fossero diverse ma multiple tra di loro rimarrebbe la possibilità di risonanze armoniche (cioè a frequenza doppia, tripla ecc.)
Ciò che garantisce definitivamente che ogni porzione di pannello abbia frequenza di risonanza diversa da tutti gli altri è una dimensione che stia in rapporto con gli altri lontano dal multiplo, cioè appunto secondo i numeri primi.
Ad es un pannello lungo 23 dovrebbe avere le nervature a 5, 7, 11
- Marco Fornaciari
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