Proseguo a mostrare le mie elaborazioni (torture?!) dei rotabili.
L'ultimo giro si è focalizzato sui carri aperti, sia tipo E che Ea(n)os.
Sono partito dall'osservare molta documentazione fotografica (sui siti tedeschi si trova davvero tanto!) e leggere quel poco che si trova scritto su libri, riviste, siti web.
L'obiettivo era caricare tutti quelli a carrelli per formare un treno completo di 12 pezzi e creare un mix per quelli ad assi, da usare a seconda delle occorrenze.
Primo passaggio: Per le parti basse - carrelli, assi, ferramenta del telaio - ho usato varie tonalità di marrone scuro o nero nel caso di carri revisionati.
Secondo passaggio: Per le pareti ho lasciato spazio all'estro e agli insegnamenti di Sedoschi - maestro dei plastici, degli invecchiamenti, delle fantasie modellistiche! - quindi ho inciso, tagliato, graffiato le plastiche con un cutter a lama obliqua e/o a lama tonda, sia sulle pareti lisce che sui bordi superiori, per imitare le "brutte maniere" che danneggiano i carri durante le operazioni di carico e scarico, nonchè gli agenti atmosferici nel corso del tempo.
Terzo passaggio: ho dato una o più mani di marrone in tonalità media diluito in acqua e tamponato o strisciato con un pezzetto di stoffa ben imbrattato del colore stesso, per evitare di togliere colore, ma per diffonderlo in varie maniere. Successivamente con i colori ruggine, marrone, terra d'ombra e marrone scurissimo ho ripassato i graffi incisi e ho fatti altri solo a vista. In alcuni punti ho mischiato il colore con la polvere marrone per imitare le incrostazioni profonde e diffuse da ruggine (una volta asciutto, il dito o un pennellino a mano leggera toglie l'eccessivo accumulo). Eventuali ripassi di colore meno diluito possono riempire interstizi e zone di accumulo (zona delle porte, zone delle travi esterne di rinforzo, ecc...)
La stessa procedura è stata usata per i carri ad assi, ma in modo più superficiale e leggero perchè questi carri venivano maltrattati di meno per via dei carichi più leggeri.
Più mani di marrone diluito sono state date sul lato interno delle pareti, ma con più approssimazione verso ai dettagli.
Quarto passaggio: i carichi. Per i carri a carrelli, su cui volevo caricare pesante (!), ho usato sfridi e polvere di vero ferro arrugginito di varia pezzatura, la paglietta d'acciaio per lavare le pentole, parzialmente ritagliata (dopo le foto ho fatto un ulteriore passaggio di ritaglio per sminuzzare ulteriormente i fili della paglietta) e alcuni ritagli di plastica in fogli o tubetti colorati in grigio per imitare particolari interi in metallo. Dove il carico è alto, arrivando quasi al bordo della casse, ho messo sul fondo un pezzo di carton plume per alzare il piano di carico. Ovviamente, usando vero metallo - anche se in piccole quantità - ho davvero maggiorato il peso di ogni carro e quindi la prestazione richiesta dalla locomotiva deve essere adeguata!!
Per i carri ad assi, ho riempito alcuni di loro con spezzoni di rotaie e altri con traverse in legno opportunamente sporcate, come fossero residui di lavorazioni alle infrastrutture. Alcuni invece li ho lasciati vuoti. Questo mi permetterà di usarli in quantità differenti senza grosse stonature di composizione..
Se volete vedere qualche immagine con maggior definizione suggerisco di visitare il mio basilare sito web, sezione elaborazioni