Fiumicino sempre più low cost

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Gianluca Scolari
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Fiumicino sempre più low cost

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Fiumicino sempre più low cost e Ciampino perde un'altra compagnia

L'inglese EasyJet ha trasferito al Da Vinci tutti i suoi collegamenti: addio al G.B.Pastine che in futuro potrebbe chiudere. Tramontato lo scalo a Viterbo

Da qualche giorno l’aeroporto di Fiumicino è diventato un po’ più low cost mentre quello di Ciampino pare meno trafficato del solito. Tendenze che, in un futuro neanche troppo lontano, potrebbero portare al preventivato raddoppio delle dimensioni del Leonardo da Vinci e alla chiusura del suo «fratellino minore» sulla via Appia. Ma per adesso la situazione è un’altra: siamo solo davanti alla conseguenza del «trasloco», ultimato il 30 ottobre, di easyJet, vettore low cost che ha trasferito tutti i suoi collegamenti dal secondo scalo romano, dove operava da sempre, al Leonardo da Vinci.

25 ROTTE TRASFERITE - I numeri in ballo sono ragguardevoli: i collegamenti che la compagnia inglese adesso farà decollare da Fiumicino sono 25, tutti concentrati in Europa. E la previsione è di chiudere il 2011 avendo trasportato in totale 2 milioni e 800 mila passeggeri. Dal Pastine verranno così a mancare i 740 mila viaggiatori in transito con l’aerolinea dall’ottobre 2009 all’ottobre 2010 e quei 550 mila passati negli ultimi 12 mesi durante i quali i collegamenti sono progressivamente slittati verso il da Vinci.

PREVILEGIARE GLI SCALI MAGGIORI - Una scelta strategica che Frances Ouseley, direttore per il mercato italiano di easyJet, spiega con «l’impegno a volare da e per i principali aeroporti in Europa. Inoltre, la compagnia ha un’area dedicata all’aeroporto di Fiumicino, uno scalo ben collegato con il centro città. EasyJet desidera rendere il viaggio conveniente e accessibile per i passeggeri business e leisure e questa decisione rispecchia perfettamente la nostra offerta unica».

CIAMPINO, 5 MLN DI PASSEGGERI - Insomma: l’aerolinea low cost inglese trova più comodo il Leonardo da Vinci e per questo ha abbandonato il Pastine che sembra però aver incassato bene gli effetti del divorzio. Qui i turisti arrivano sempre. Sulla via Appia, dopo aver scommesso sul traffico a basso costo, dai 700 mila passeggeri in transito annualmente sino al 2000, si è arrivati al record dei circa 5 milioni totalizzati nel 2010, in gran parte a bordo dei velivoli Ryanair, il colosso europeo delle tariffe a prezzi stracciati.

TRAMONTA L’IPOTESI VITERBO - Numeri che però hanno portato al limite la capacità operativa del secondo scalo romano. Da queste parti il frastuono degli aerei è insopportabile, gli abitanti sono inferociti e possibilità di sviluppo non ce ne sono, con l’unica pista incuneata tra il Raccordo anulare e la periferia capitolina. Per questo - oltre a fissare un tetto ai voli - si era pensato ad un terzo scalo, localizzato a Viterbo. Uno studio di massima commissionato nel 2007 dalle autorità aeroportuali ad Aeroporti di Roma (la società che gestisce lo scalo) prevedeva una capacità ricettiva di 10 milioni di passeggeri e investimenti per 700 milioni di euro, per un indotto capace di dare lavoro, direttamente e indirettamente, a circa 10 mila persone. Ma dal Cipe (l’ente che finanzia progetti di interesse pubblico) non sono arrivate sinora previsioni di stanziamento e del progetto non si parla praticamente più.

FIUMICINO RADDOPPIA - Oggi le attenzioni amministrative e politiche, gli sforzi progettuali e le risorse economiche sono tutti concentrati su Fiumicino, dove il piano per la nuova città del volo marcia a tappe forzate. In ballo c’è un investimento colossale, stimato in circa 3,6 miliardi di euro. Soldi in parte pubblici e in parte privati, che Adr vuol trovare anche attraverso l’adeguamento delle tariffe passeggeri (i corrispettivi pagati dalle compagnie per l’assistenza a terra) considerate «troppo basse» dai gestori aeroportuali.

AL DA VINCI 20 LOW COST - Nel frattempo l’aeroporto cresce, arrivando previsioni di 50 milioni di passeggeri nel 2014 (ora sono circa 38 milioni) grazie anche all’arrivo continuo di compagnie aeree. Tra le low cost non c’è solo easyJet ad aver scelto Fiumicino come quartier generale. L’elenco delle «no frills» è lungo e comprende una ventina di vettori tra cui Air Baltic, Air Berlin, Blu Air (Romania), Germania Express e German Wings, Jet2 (Gran Bretagna), Transavia (Olanda) e Vueling.

( Corriere della Sera )
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