E 444-111 Lima

[Franco Capotosto]

Quando uscì la E 444 da Roco, ci si aspettò il non plus ultra sia nell’estetica che nella motorizzazione; se per la seconda caratteristica dubbi non sorsero, non altrettanto fu per la prima.
Cornici, aspetto della fanaleria, la porzione del blu orientale mancante nel minidavanzale davanti alla parte inferiore dei vetri frontali e pantografi, non deponevano certo a favore della testuggine austriaca.
Quando fu poi il turno di Acme a cimentarsi nella realizzazione di questo tipo di locomotiva, andò vicino a fare centro; a fare da contraltare ad una ottima dinamicità di marcia, fu la presenza di una (riportata in scala) più che abbondante modanatura che correva attorno alla macchina e che stonava decisamente con la pregevole finestratura frontale; non destavano entusiasmo le ghiere fanali ed ovviamente i pantografi.
Le 444 menzionate sopra come visto, possedevano diversi pregi e qualche difetto, che però in relazione al loro costo, rendeva problematica la loro elaborazione ed in genere interventi relativamente impegnativi, non ultimo ritocchi di verniciatura.
Ma c’era (e c’è ancora) una Cenerentola di 444 che in silenzio senza mai protestare, svolgeva i lavori più umili e massacranti su tanti plastici e plastirami della penisola: la 444 di Lima.
Quando nel 1991 la prima R (il primo modello di 444 Lima lo declinò in R con la 046 unitamente alla 116) vide la luce si gridò quasi al “miracolo”; la prima 444 in perfetta scala, la “corridora” per eccellenza era finalmente realtà. Bisognerà aspettare la fine del 1991 per vedere la prima macchina tradizionale (la 066), anche se non modanata, mentre per vedere la prima modanata bisognerà attendere altri 5 anni circa, nel 96, quando uscì la 093. Chi la sottopose a stress dinamici si accorse subito di aver decisamente sbagliato “soggetto”, la 444 divorava instancabilmente le rotaie senza accusare contraccolpi.
La sagoma restituisce pienamente l’aspetto della locomotiva vera, mentre per i carrelli esteticamente c’è notevolmente da metterci mano (soprattutto per le versioni più datate), essendo nati con le boccole poco più alte del centro ruota (0,75mm); questo difetto fu corretto solo recentemente. Io personalmente (a parte l’abbassamento dell’intero carrello) a questa 111 (decals frontali MdF) ho anche avvicinato i ceppi dei freni troppo distanti dal cerchione, tagliando ogni ceppo e reinserendolo con una anima di acciaio armonico all’interno bucando la plastica sul carrello in modo che il ceppo rimanesse accostato. La sospensione secondaria è stata correttamente fissata a fili longherone e ho sostituito le sabbiere con altre appositamente fatte realizzare, decisamente più veritiere delle originali. Con REV 1974, la macchina presenta già il REC maschio posizionato più in alto rispetto l’origine, mentre il REC femmina è MdF; sostituiti i piatti dei respingenti con altri di corretto diametro, mentre le condotte del freno e dei servizi sono HR. Il gancio realistico è un HR leggermente modificato. Una mancanza a cui ho subito rinunciato è lo sportellino tipico delle macchine di seconda serie sul frontale, mentre le cornici dei finestrini frontali sono MdF; la vetratura di questi ultimi è stata realizzata con la doppia slide (viola+azzurra) appositamente sagomate, al cui interno sono stati fissati i fili gialli degli sbrinatori. Le ghiere sono le solite insuperabili Roco; anche i mancorrenti di salita sono stati completamente sostituiti (la forma ad U non c’entra nulla con quelli veri) con due pezzi di acciaio armonico da 0,4 mm fissati da appositi occhielli (MdF), come al vero. L’interno è stato decorato sia lato corridoio che lato apparecchiature, mentre le cabine hanno ricevuto un abbondante ritocco (in foto); l’imperiale è stato impreziosito con i tientibene di salita per la scaletta del personale per accedere al pantografo (ricambio Roco) e dal tubicino per l’alzamento pantografo.

Per quest’ultimo, stavolta ho optato per un 52 in kit di MdF, la macchina lo merita. Un’ultima “chicca” è quella di aver potuto (nonostante la finezza in scala) ripassare l’interno tra le due modanature in rosso. Lo so, qualcuno mi dirà…… e co sto tutto po' po' di interventi rispetto alle altre marche, non è che ci sia tutto sto guadagno….. vero, ma in primis la macchina come esce dalla scatola costa orientativamente LA META’ delle altre due menzionate, i lavori si fanno con calma che non ci corre appresso nessuno e poi……. vuoi mettere la soddisfazione?

Ah quasi dimenticavo……. Dopo aver messo le decals, prima di applicare tutti i vari ammenicoli descritti, una bella passata di trasparente satinato Gunze Top Coat fisserà il tutto. Saluti

[Gennaro Cecchini]

Poi dice che a uno gli viene voglia di venire a casa tua come ospite sgradito (il cane c'è ancora? ) . Come sempre bravissimo, peccato non avere neppure la metà della tua bravura, penso che ho anch'io quelle macchine della Lima, così come quelle della Roco, della Acme no, sono ostile a questa marca e compro pochissimo roba.

[TEOZ]

Bravo Franco!
le ottime modifiche dei carrelli e i bei pantografi MdF esaltano il modello rendendolo molto godibile.
Cordiali saluti. Gaetano

[DOZ]

[massi76]

Che bella macchina Franco, la riproduzione delle due cabine di condotta è spettacolare. Ancora complimenti.

[Franco Capotosto]

Grazie a tutti per l'apprezzamento

[fnm65]

sono senza parole!
E' la macchina vera!

[E656BB]

Ovviamente, anche qui complimenti per le tue elaborazioni, dove aggiungi sempre un tocco in più (ai ceppi non ci avrei mai pensato...). Anche l'interno cabina è fatto eramente bene! hai usato una foto del banco reale, rimpicciolita? oppure hai dipinto tutte le spie, voltmetri e amperometri a mano? saresti forse anche capace di farlo!
In questo caso, una E444 Lima è un ottima base di partenza per le elaborazioni. Il prezzo di partenza è favorevole, Acme e Roco non svettano per assenza di difetti e il modello - nonostante 30 anni alle spalle - ancora si difende bene e quindi le lavorazioni sono più o meno alla portata di tutti

[Franco Capotosto]

ai ceppi non ci avrei mai pensato...

Purtroppo la distanza tra ceppo e cerchione era siderale e non ho potuto esimermi dal fare questa operazione, lunga e noiosa, ma che richiede attenzione nel bucare la plastica del carrello per non fare danni.

[Novemberuicx]

Complimenti Franco... a riprova che i modelli della vecchia guardia, al giusto prezzo, hanno ancora tanto da dire!