lo scalo di Torino Crocetta

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E656BB
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lo scalo di Torino Crocetta

Messaggio da E656BB »

Ciao!
Vi presento il nuovo plastico che sto costruendo. E’ gia apparso fugacemente durante la mostra Arcamodellismo di Torino a fine ottobre ed è arrivato il momento di renderlo visibile anche qui sul forum! :;

Premessa. Nei decenni precedenti la città di Torino era intrisa di binari, di scali e di raccordi ferroviari in tutte le zone della città e personalmente conservo vari ricordi (oltre ad un pizzico di nostalgia!) dei moltissimi riferimenti ferroviari che incontravo da bambino e da ragazzino. Ed è per questo motivo che ho deciso di realizzare uno scorcio di quella realtà ormai scomparsa.
Per quanto riguarda questa storia, lo scalo Crocetta di Torino è esistito fino al secolo scorso (prima dei lavori di copertura delle linee cittadine) lungo la direttrice che da Porta Susa correva in trincea verso sud affiancando Via Castelfidardo e le OGR fino ad arrivare alla Materferro, in corrispondenza del bivio di Corso Lione, che separava la linea per Modane da quella per Porta Nuova/Lingotto. Il binario singolo di linea portava verso Modane, mentre il binario di servizio era collegato al bivio San Paolo ed è servito successivamente negli anni per raddoppiare la linea anzidetta (direttrice Torino ovest-nord).

Questo scalo serviva il locale magazzino merci (in via di dismissione con il potenziamento di San Paolo e Orbassano e l’accentramento di altri servizi a Porta Nuova) e alcune fabbriche del quartiere Crocetta (che negli anni successivi hanno cessato attività e lasciato gli spazi a nuove case residenziali), oltre a servire un raccordo industriale in disuso tramite un binario apposito in regressione oltre il ponte sin muratura.
Su questa linea passavano treni passeggeri locali e diretti, qualche espresso e alcuni rapidi in transito a Torino ma senza fermata a Porta Nuova, oltre a una gran varietà di treni merci sulla direttrice Francia - ovest Piemonte / pianura padana.

Nello stato di fine anni ‘70/ anni ’80, i primi 2 binari dello scalo erano atti alle partenze verso ovest, previa autorizzazione del Dirigente Movimento, gli altri binari sono al ricovero. Il personale addetto al movimento risiedeva nel Posto di Blocco, che controllava direttamente anche il regolare svolgimento del servizio ferroviario lungo la linea principale e si interfacciava con Porta Nuova, Porta Susa e San Paolo (prima era Collegno), invece tutta l’attività burocratica di gestione delle merci e dei mezzi era svolta nel fabbricato rosso alle spalle. Principalmente il servizio merci svolto in questo impianto era a carattere locale, del tipo a carro singolo o a brevi tradotte. Lo smistamento dei carri in arrivo era saltuariamente effettuato a Torino Smistamento o Torino San Paolo o Orbassano.

Le fabbriche e i magazzini serviti da questo scalo erano principalmente due, oltre al Magazzino Merci FS: i Nuovi Magazzini Docks Ferrucci dotati di un lungo piano di carico e le Officine Meccaniche Bauducchi con un ingresso dedicato allo stabilimento.
Su un binario in regressione, passante sotto il sovrappasso stradale in mattoni di Via Millio era raccordata una falegnameria già in disuso da qualche decennio.
Oltre al sovrappasso di Via Colombo la linea continuava verso Torino Porta Susa per allacciarsi subito dopo con la bretella dal Quadrivio Zappata.
I lavori di quadruplicamento e interramento per la Spina degli anni 2000 hanno cancellato praticamente tutta questa realtà e ormai i binari di linea corrono interrati

Questa storia è frutto della fantasia, l’ambientazione qui sopra descritta è verosimile, ma realmente questo impianto non è mai esistito. Ho voluto creare un contesto realistico al plastico, cercando riferimenti reali per calzarli ad hoc sulla mia realizzazione :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
Ultima modifica di E656BB il giovedì 23 novembre 2017, 15:52, modificato 1 volta in totale.
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E656BB
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Re: lo scalo di Torino Crocetta

Messaggio da E656BB »

Il lavoro è iniziato ben 6 anni fa, ma 2 traslochi, l’arrivo di 2 figli e un po’ di confusione nelle idee hanno rallentato parecchio la realizzazione, la quale è ripresa in maniera costante solamente nell’ultimo anno.
La scelta del soggetto. Inizialmente cercavo una soluzione che potesse soddisfare questi requisiti: veridicità della realizzazione, possibilità di giustificare dei modelli fermi e ricoverati, ambientazione ep. IV-V, coerenza con rotabili e composizioni di media importanza, deviatoi realistici (angoli di deviata). Quindi le idee erano: piccola stazione con breve raccordo industriale, oppure deposito locomotive oppure parco merci di piccola/media grandezza con linea di parata. Alla fine ho lasciato stare la stazione per non cadere nel banale, ho evitato il deposito perché …un deposito piccolo senza rotonda girevole staccato dalla stazione che senso ha? Rimane quindi in valutazione lo scalo merci.
L’illuminazione è venuta pensando allo scalo merci Barca di Torino, ormai scomparso, a nord dello scomparso scalo industriale di Valdocco/ stazione Dora. Purtroppo di questo scalo esistono pochissime immagini e foto (anzi, che ne ha potrebbe cortesemente condividerle?), ma qualche informazione scarna e schematica l’ho trovata. E dunque, scalo merci sarà!

L’impostazione generale riprende lo schema gia usato sul precedente Terrazza Ligure, ma con dimensioni un po maggiorate: 3 moduli da 110x30 cm, fondale alto 30 cm con classica forma scatolare a chiudere i 3 lati sx, dx, retro. La struttura scatolare è in legno e ingloba tutto il circuito elettrico per la gestione digitale dell’impianto. I binari usati sono Tillig e Roco per gli scambi e Lima-83 e Peco-75 per i flex. Gli scambi sono mossi da servocomandi, gestiti da schede digitali .
Dal punto di vista costruttivo, a partire da sx la scena è rappresentata dal un sottovia ferroviario con 3 arcate singole, la quale strada poi vira verso destra in discesa. È fatto in forex e fogli di polistirene, poi ricoperti con cartoncino ad imitazione dei mattoni. È l’unico manufatto la quale architettura non è presente in Torino e la fonte ispiratrice è venuta dal sovrappasso stradale nella stazione di Asti (mi ha sempre affascinato).
Davanti c’è l’edificio del PdB per la gestione delle manovre e della comunicazione con il binario di linea. Ha una forma tipica dei manufatti con questo ruolo e la cabina A di Torino P.N. è servita come spunto creativo.
Tornando alla quinta, accanto al muro in discesa c’è un edificio da 3 piani ad uso F.S. adibito ad uso uffici. È realizzato anch’esso in forex e legno o profilati in plastica per le finiture.
Due muri in mattoni dividono le aree della cabina elettrica (solo la facciata) realizzata con un foglio di polistirene con mattoni incisi incollato sul un supporto in forex.
Proseguendo iniziano gli edifici industriali. Il primo è composto da 8 campate di cui 4 estreme con finestroni e 4 centrali con portoni e pensilina di copertura, a servizio del lungo piano di carico. Di seguito un altro edificio a 4 campate di cui 2 sporgenti con annesso portone di entrata di un binario e 2 laterali. Tutte le facciate hanno un finestrone. Sono realizzate in forex e profilati in legno e plastica per le finiture, invece un cartoncino di imitazione dei mattoni rifinisce l’estetica.
Gli edifici reali presi come ispirazione sono essenzialmente due: le famose OGR di Torino e le Officine Grandi Motori, caratterizzati da stili architettonici tipici dell’inizio del XX secolo. Ad oggi le OGR sono ben visibili e visitabili, invece le OGM sono pressochè demolite del tutto, tranne qualche parte ancora in piedi. Il mix tra i 2 esempi mi ha permesso di realizzare una sorta di complesso industriale completo di magazzini per carico e scarico tramite il piano o l’ingresso.
A fianco, a chiudere lo scalo c’è una grande magazzino merci tipico FS con tetto spiovente, a 8 luci e rappresentanti alternativamente 4 portoni e 4 finestre. Realizzato sempre in forex, legno e plastiche varie, il tetto è costituito da una lastra gia pronta con le tegole. Rappresenta approssimativamente quello che era presente allo scalo Valdocco e che ormai è in via di demolizione.
Per finire e chiudere la scena un altro sottovia ferroviario in cemento con finiture a rilievo in stile più moderno tipico degli anni ’50. In questo caso l’ispirazione è arrivata dai manufatti di Corso Dante e Via Gorizia a Torino.

A tutto ciò si aggiungono vari accessori modellistici autocostruiti (plafoniere di illuminazione, lampioni stradali, casse scambio, apparati elettrici) o elaborati (macachi, paraurti) o semplicemente posti in opera come acquistati (ad esempio i lampioni a cetra o le reti di protezione o il segnale luminoso).
Evidenzio che le plafoniere stradali dei lampioni e quelle di illuminazione in ambito ferroviario sono state stampate in 3D grazie al lodevole aiuto di Davide Volpe dell’ArcaModellismo

Qualche altra fotina.... :lol:
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E656BB
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Re: lo scalo di Torino Crocetta

Messaggio da E656BB »

Ovviamente i lavori vanno avanti man mano che il tempo libero lo permette, conto e spero di finire (esiste una fine ai lavori un plastico?) nei prossimi mesi. Anche perchè c'è gia altra ciccia da mettere al fuoco! :!:
dtomei
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Re: lo scalo di Torino Crocetta

Messaggio da dtomei »

Wow :o ho letto la storia e ovviamente viste le immagini. Un lavoro fantastico :yahoo: complimenti, continuo a seguirti.
Un saluto,
Domenico
Domenico Tomei

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Re: lo scalo di Torino Crocetta

Messaggio da Davide(Vi) »

I fabbricati in bassorilievo e il fondale adeguato rendono molto bene l'idea.

Oltretutto sono anche ben invecchiati.

:wink:
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Re: lo scalo di Torino Crocetta

Messaggio da gianmarcol »

Ho avuto modo di visionarlo di persona da Arca e devo dire che è davvero un capolavoro sopratutto perché realizzato tutto a mano in ogni dettaglio.. ho apprezzato i portali in particolare!!

Davvero complimenti!!!.. che invidia!!!
Gian Marco
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Re: lo scalo di Torino Crocetta

Messaggio da Gennaro Cecchini »

Molto molto bello, complimenti.
Gennaro Cecchini
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Francesco Padula
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Re: lo scalo di Torino Crocetta

Messaggio da Francesco Padula »

Che bel progetto! Non vengo da anni sul forum e vedo tutte cose belle belle! Buona continuazione
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Re: lo scalo di Torino Crocetta

Messaggio da E656BB »

A distanza di mesi, tra impegni di qualsiasi natura, vado avanti con questo plastico.
oltre ad aggiustamenti vari dell'impianto elettrico e altri dettagli minori su edifici, plinti per pali della l.a., la massicciata prima posata è stata in gran parte eliminata e rifatta, è stato posato il terreno quasi ovunque e sistemato quasi tutto per ricevere la vegetazione.
La massicciata è della Woodland, un mix di varie tonalità, differente per i vari angoli dello scalo a seconda dell'utilizzo, il binario di linea ha ricevuto una passata di polvere color bruno per imitare la polvere di ossido sollevata dai treni in transito.
Manca la cabina del PdB per la psa del terreno.
Prossimi passi, posa di altri accessori.
vr80
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Re: lo scalo di Torino Crocetta

Messaggio da vr80 »

Bellissimo! Complimenti!! :up: :up:
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